Il progetto d’interconnessione delle aziende agricole permette di favorire specie rare e/o minacciate tramite precise misure ecologiche.

Lo schema sopra dimostra bene come con la stessa quantità di superficie, con poche misure di diversificazione culturale ed interventi di rinaturazione, si aumentano notevolmente le specie presenti. Se si riesce a creare dei corridoi (di connessione) fra le strutture, la biodiversità aumenta esponenzialmente.
Apparentemente per il contadino la quantità e/o qualità della produzione ne risente, ma questa perdita è indennizzata a livello monetario dalle sezioni agricole e l’ecosistema è sul lungo termine più stabile e quindi durevole.

Superficie agricola (a Golino) riccamente strutturata ed esempi di specie che le strutture favoriscono.

Esempio di paesaggio agricolo opposto: vaste monoculture prive di elementi strutturali di diversificazione limitano la presenza di ogni specie naturale. (Fonte: www.studioforest.it/ecosistemi-agricoli-e-biodiversita)

Il nostro progetto d’interconnessione è nato nel 2008 (tra i primi in Ticino), ed è sviluppato e seguito dallo studio ambientale Trifolium. Il perimetro iniziale era limitato a Pedemonte e Centovalli e, dalla seconda fase (dal 2015), promosso dal PNL, è stato ampliato al comprensorio attuale. Ad inizio 2020 è stato redatto un rapporto intermedio e la seconda fase terminerà nel 2024.

L’obiettivo principale è creare una rete ecologica fra le aziende agricole che possa aiutare delle speci vulnerabili esigenti. Per ora i risultati quantitativi (superfici) e qualitativi (ecologici) sono positivi. Il progetto di qualità del paesaggio del comprensorio è sviluppato dal 2015 da Dionea (promosso dal PNL).

L’obiettivo che si prefigge è di aiutare i contadini con misure puntuali là dove interventi a favore del paesaggio rurale tradizionale non sono retribuiti (es. tutela dei muri a secco).